La via delle Beatitudini – II

Il grande annuncio della

“via nuova”

[1] Vedendo le folle, Gesù salì sulla montagna e, messosi a sedere, gli si avvicinarono i suoi discepoli.

[2] Prendendo allora la parola, li ammaestrava dicendo:

[3] “Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.

[4] Beati gli afflitti,
perché saranno consolati.

[5] Beati i miti, perché erediteranno la terra.

[6] Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.

[7] Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.

[8] Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.

[9] Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.

[10] Beati i perseguitati per causa della giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.

[11] Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia.

[12] Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi.

Matteo 5, 1-12

Le Beatitudini annunciate da Gesù, a una lettura immediata sconcertano, perché contraddicono la mentalità comune che dice: “Beati i ricchi”, “beato chi sta bene”.

Sono infatti una provocazione radicale ed è questo che le rende da sempre affascinanti.

Ci dice San Paolo nella Prima lettera ai Corinzi: “Ma Dio ha scelto ciò che nel mondo è stolto per confondere i sapienti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è debole per confondere i forti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è ignobile e disprezzato e ciò che è nulla per ridurre a nulla le cose che sono, perché nessun uomo possa gloriarsi davanti a Dio.” (1 Corinzi 1, 27-29)

La logica di Dio è ben diversa dalla logica degli esseri umani. Si contrappongono! La logica di Dio è l’Amore, che si riassume nella Croce.

Dio è Amore e la sapienza di Dio è cercare l’Amore, cioè l’interesse dell’altro. Mentre la mentalità dell’uomo è cercare il mio interesse e quindi la sapienza dell’uomo è egoistica, è una sapienza di dominio, è una sapienza di potere, di distruzione e di morte.

Dall’altra parte c’è invece la sapienza di vita che è quella di Dio.

Da una parte abbiamo la strategia mondana che ricerca appunto l’avere, l’avere di più, le ricchezze, perché quelle permettono tutto, e la persona saggia ed intelligente è quella che riesce ad averle, amministrarle, aumentarle; attraverso queste ricchezze tu puoi esercitare il potere, cioè hai un influsso sulle persone, domini, sei libero, e attraverso questo influsso vali, ti senti qualcuno. E tutto il male l’uomo lo fa semplicemente per questo motivo.

Dall’altra parte c’è invece la sapienza di Dio che è Amore. L’Amore non cerca assolutamente il proprio interesse, quindi l’Amore si spoglia, l’Amore è povertà, è debolezza: l’Amore dà tutto fino a dar se stesso, l’unico suo potere è la debolezza estrema di offrirsi senza condizioni, come Gesù sulla Croce.

È chiara dunque questa tensione tra la sfida radicale del Discorso della Montagna da una parte e la limitatezza ed insufficienza umana dall’altra, che si rivelano nella messa in pratica di quella sfida.

La novità delle beatitudini

Gesù, diversamente dalla mentalità di questo mondo, proclama beate, le persone povere e sofferenti.

Queste sono beate in forza di un avvenire felice a loro promesso.

Una promessa di cui Dio si fa garante.

Un esempio può aiutarci a capire:

un malato che ha la certezza della sua guarigione è felice nella sua sofferenza. È felice non perché malato, ma perché ha la certezza della guarigione.

Il senso vero delle beatitudini, però, lo si comprende soltanto guardando Gesù.

Gesù non solo le ha proclamate, ma le ha anche vissute per primo.

Nel suo annuncio delle beatitudini c’è tutta la sua esperienza di uomo.

Esperienza che Egli invita a condividere.

Gesù è l’uomo libero da se stesso e dalle cose, l’uomo che dà a Dio il primo posto, l’uomo che ama la verità e la giustizia più della propria vita, l’uomo che ha risposto all’odio con l’amore: è l’innocente torturato e ucciso.

Gesù risorto, garante delle beatitudini

Di fronte alla morte di Gesù sulla croce, sembra che la vittoria del male sia totale e definitiva.

In realtà è solo temporanea e apparente.

Dio riuscita l’innocente ucciso, che ha creduto nell’Amore.

La risurrezione di Gesù è il segno della vittoria sul male e sulla sofferenza; il segno che la speranza della felicità futura non è una illusione.

Senza la risurrezione di Gesù, le beatitudini sarebbero parole prive di fondamento: un messaggio di alienazione e non di liberazione.

Cristo risorto è il garante delle beatitudini.

Il futuro felice, che le beatitudini promettono, è diventato realtà presente nella persona di Gesù morto e risorto.

Senza la fede in Lui, le beatitudini sono incomprensibili.

Esse non sono semplicemente dei comandamenti, ma sono dono, grazia, nuova possibilità di vita, vita nella certezza della salvezza eterna e nel realizzarsi dell’uomo, già su questa terra.

Questa pagina evangelica è la sintesi dell’insegnamento di Gesù sull’identità dell’uomo nuovo.

Dobbiamo anelare a esserlo!

Beato: “il termine originale non indica uno che ha la pancia piena o se la passa bene, ma è una persona che è in una condizione di grazia, che progredisce nella grazia di Dio e che progredisce sulla strada di Dio: la pazienza, la povertà, il servizio agli altri, la consolazione … Coloro che progrediscono in queste cose sono felici e saranno beati.” (Papa Francesco)

La via delle Beatitudini

La vita secondo il progetto di Dio

Che cosa devo intraprendere per vivere da persona umana?

Quali valori devo realizzare?

La luce della coscienza morale, cioè la capacità di distinguere il bene e il male e di agire di conseguenza, è la prima guida sulla via della giustizia e dell’amore.

Ma la coscienza è sottoposta alla pressione degli istinti e di una opinione pubblica non sempre conforme alla legge morale.

Così è facile giudicare le azioni non sul metro esigente della verità, ma secondo i nostri comodi o la mentalità della maggioranza, di questa nostra odierna società secolarizzata.

Il cristiano che sceglie Gesù come suo unico Maestro di vita, si lascia illuminare dalla sua parola e la accoglie come guida sicura della sua coscienza.

Per il cristiano Gesù è la via, la verità e la vita (cfr. Giovanni 14, 6)

La vita morale è una lotta.

Vivere nell’amore in un mondo dominato dall’egoismo e dall’ingiustizia, rifiutare di unirsi alla sua logica di dominio, di violenza, di sopruso significa andare incontro a inevitabili sofferenze.

La fedeltà alla coscienza morale può condurre a dover scegliere senza esitazione fra la giustizia e la propria vita.

Chi ci assicura che le sofferenze e la morte dell’uomo giusto non segnino la vittoria del prepotente e del malvagio?

Il cuore ha il presentimento che il male non può avere l’ultima parola, che il futuro è del bene.

La certezza però ci è donata da Gesù nelle beatitudini e soprattutto dal fatto che Lui per primo, l’Innocente, l’Agnello senza macchia, è stato ucciso ed è risuscitato a vita nuova.

Gesù con la sua Passione, Morte e Risurrezione ha vinto sul peccato, la malattia, la morte e il male in generale.

Da questa vittoria dell’Amore nasce la gioia di Pasqua e ci trasforma e ci rende donne e uomini nuovi.

Le persone educano la propria coscienza morale quando non si chiudono in se stessi, nell’autosufficienza dei propri ragionamenti, nel cedimento all’arroganza degli istinti o alla pressione delle opinioni dominanti, ma restano invece aperti e disponibili al confronto sereno e sincero con proposte esigenti, come ad esempio quelle del Vangelo.

Il Discorso della Montagna è stato un punto di riferimento della coscienza morale per generazioni e generazioni nei duemila anni del cristianesimo, sia per i cristiani, sia per i non credenti. E rimane sempre attuale.

I santi, che lo hanno vissuto concretamente, sono diventati esemplari della più alta umanità.

Vorrei quindi proporvi un itinerario che riguarda le Beatitudini e il Discorso della Montagna, che ci aiuta a vivere secondo la chiamata di Dio, per essere realizzati come persone, per tendere alla santità di vita e percorrere la via della gioia.

Un tema questo che ha illuminato tante persone, molto caro a me e affrontato recentemente anche da Papa Francesco durante le Udienze Generali a partire dal 29 gennaio di quest’anno.

Dice infatti il Santo Padre introducendo queste Catechesi:

“È difficile non essere toccati da queste parole di Gesù, ed è giusto il desiderio di capirle e di accoglierle sempre più pienamente. Le Beatitudini contengono la “carta d’identità” del cristiano – questa è la nostra carta d’identità -, perché delineano il volto di Gesù stesso, il suo stile di vita.”

E afferma ancora:

“Dio, per donarsi a noi, sceglie spesso delle strade impensabili, magari quelle dei nostri limiti, delle nostre lacrime, delle nostre sconfitte. È la gioia pasquale di cui parlano i fratelli orientali, quella che ha le stimmate ma è viva, ha attraversato la morte e ha fatto esperienza della potenza di Dio. Le Beatitudini ti portano alla gioia, sempre; sono la strada per raggiungere la gioia.”

Buon viaggio!!!

The Sermon on the Mount Carl Bloch, 1890

Spiegazione del mio logo

Il mio logo è composto da due semplici immagini, che si intersecano: la croce e la colomba che trasporta un ramo d’ulivo.

Il sito si intitola “Verso il Cielo”, perché l’idea è quella di siamo tutti in viaggio verso Dio e che questo blog vorrebbe essere un umile aiuto per compiere questo cammino.

LA CROCE

Solo la croce di Gesù, ci permette di arrivare in Cielo. Non esiste altra strada, altra “scorciatoia” se non la croce per giungere a Dio. Se non passiamo attraverso di essa, non possiamo afferrare il Cielo.

LA COLOMBA

La colomba biblicamente è l’immagine dello Spirito Santo, che ci guida verso il Cielo, verso Dio. È Lui che continua a condurre la Chiesa e ci ricorda tutto quello che Gesù ha detto e compiuto.

“Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera, perché non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annunzierà le cose future.”

Vangelo di Giovanni 16, 13

BENVENUTI!

BENVENUTI!

Ho voluto creare questo blog per dirvi che Gesù è il Signore.

Chi ha incontrato Gesù, non può tenerselo per sé, bensì è chiamato naturalmente ad annunciare la Buona Novella a tutte le altre persone, in particolare a chi ancora non lo conosce.

Gesù è venuto per dirci che Dio ci ama e per salvare la nostra vita, donandoci l’eternità.

Ho 45 anni, sono sposato con Katia e abbiamo due figli, Davide e Daniele di 11 e 8 anni.

Nel 2000 mi sono laureato in medicina. Dal 2009 svolgo la mia attività professionale come medico di famiglia nel mio studio privato nel Canton Ticino in Svizzera.

Sono anche medico scolastico e direttore sanitario di una casa per anziani: in questo modo posso seguire un po’ tutte le fasi della vita, dai ragazzi alle persone anziane.

Sono un cristiano cattolico praticante e i miei valori rispecchiano la dottrina della Chiesa. In particolare mi piace condividere quello che San Giovanni Paolo II, diceva ai giovani radunati durante la Giornata Mondiale della Gioventù a Roma nel 2000:

“In realtà, è Gesù che cercate quando sognate la felicità; è Lui che vi aspetta quando niente vi soddisfa di quello che trovate; è Lui la bellezza che tanto vi attrae; è Lui che vi provoca con quella sete di radicalità che non vi permette di adattarvi al compromesso; è Lui che vi spinge a deporre le maschere che rendono falsa la vita; è Lui che vi legge nel cuore le decisioni più vere che altri vorrebbero soffocare. È Gesù che in voi il desiderio di fare della vostra vita qualcosa di grande, la volontà di seguire un ideale, il rifiuto di lasciarvi inghiottire dalla mediocrità, il coraggio di impegnarvi con umiltà e perseveranza per migliorare voi stessi e la società, rendendola più umana e fraterna. “

San Giovanni Paolo II

I personaggi a cui mi ispiro e che sono importanti per la mia formazione e la mia vita, oltre a Gesù e i santi, come Madre Teresa di Calcutta e San Francesco d’Assisi in particolare, sono Gandhi, Martin Luther King, Nelson Mandela (ho scritto un piccolo saggio su di lui come lavoro di maturità a storia), Erich Fromm, tra gli altri. Personaggi che sono stati capaci di cambiare il mondo.

“Sii il cambiamento che vorresti vedere avvenire nel mondo” 

Mahatma Gandhi

Il titolo del mio blog è “Verso il Cielo”

… perché è lì che tutti noi siamo diretti

Su questa terra siamo solo pellegrini, ma la nostra dimora eterna è il Cielo!

… perché è verso il Cielo che dobbiamo guardare per sentirci realizzati, per capirci, per pregare e fare la volontà di Dio.

… perché è Dio che sta nei Cieli, che tutto ha creato

… perché è il Cielo che sorregge la terra.

La vita è una grande avventura verso la Luce, siamo in cammino verso la Luce, quella eterna, che è in Cielo!

Seguitemi allora su questo blog.

Buon cammino.

Mirko