Venerdì della II settimana

“NON CONOSCO QUELL’UOMO”
Vangelo di Matteo 26, 72.74
- Gesù davanti al sinedrio
- Rinnegamenti di Pietro
Leggi: Matteo 26, 57-75
[57] Or quelli che avevano arrestato Gesù, lo condussero dal sommo sacerdote Caifa, presso il quale già si erano riuniti gli scribi e gli anziani.
[58] Pietro intanto lo aveva seguito da lontano fino al palazzo del sommo sacerdote; ed entrato anche lui, si pose a sedere tra i servi, per vedere la conclusione.
[59] I sommi sacerdoti e tutto il sinedrio cercavano qualche falsa testimonianza contro Gesù, per condannarlo a morte;
[60] ma non riuscirono a trovarne alcuna, pur essendosi fatti avanti molti falsi testimoni.
[61] Finalmente se ne presentarono due, che affermarono: “Costui ha dichiarato: Posso distruggere il tempio di Dio e ricostruirlo in tre giorni”.
[62] Alzatosi il sommo sacerdote gli disse: “Non rispondi nulla? Che cosa testimoniano costoro contro di te?”.
[63] Ma Gesù taceva. Allora il sommo sacerdote gli disse: “Ti scongiuro, per il Dio vivente, perché ci dica se tu sei il Cristo, il Figlio di Dio”.
[64] “Tu l’hai detto, gli rispose Gesù, anzi io vi dico:
d’ora innanzi vedrete il Figlio dell’uomo
seduto alla destra di Dio,
e venire sulle nubi del cielo”.
[65] Allora il sommo sacerdote si stracciò le vesti dicendo: “Ha bestemmiato! Perché abbiamo ancora bisogno di testimoni? Ecco, ora avete udito la bestemmia;
[66] che ve ne pare?”. E quelli risposero: “È reo di morte!”.
[67] Allora gli sputarono in faccia e lo schiaffeggiarono; altri lo bastonavano,
[68] dicendo: “Indovina, Cristo! Chi è che ti ha percosso?”.
[69] Pietro intanto se ne stava seduto fuori, nel cortile. Una serva gli si avvicinò e disse: “Anche tu eri con Gesù, il Galileo!”.
[70] Ed egli negò davanti a tutti: “Non capisco che cosa tu voglia dire”.
[71] Mentre usciva verso l’atrio, lo vide un’altra serva e disse ai presenti: “Costui era con Gesù, il Nazareno”.
[72] Ma egli negò di nuovo giurando: “Non conosco quell’uomo”.
[73] Dopo un poco, i presenti gli si accostarono e dissero a Pietro: “Certo anche tu sei di quelli; la tua parlata ti tradisce!”.
[74] Allora egli cominciò a imprecare e a giurare: “Non conosco quell’uomo!”. E subito un gallo cantò.
[75] E Pietro si ricordò delle parole dette da Gesù: “Prima che il gallo canti, mi rinnegherai tre volte”. E uscito all’aperto, pianse amaramente.

Riflessione:
I falsi testimoni si contraddicono: appare così ancora più luminosa l’innocenza di Gesù. Quando il suo fallimento sembra totale, Egli dichiara di essere il Messia e Figlio di Dio. Le Sue parole vengono considerate una bestemmia che merita la morte. Esse sono invece la grande rivelazione: Gesù è colui che ristabilisce l’alleanza tra Dio e gli uomini.
Pietro, assalito dalla paura, sconfessa Gesù; dice di non averLo mai visto. È difficile riconoscere in Gesù, inerme e indifeso, la potenza di Dio. Solo la fede permette di scorgere la realtà vera che sta al di là di ciò che si vede. E la fede è dono da chiedere nella preghiera.
Pietro, che nel Getsèmani non ha saputo pregare, cede alla tentazione e rinnega Gesù.