La via delle Beatitudini – III

Gesù, uomo delle beatitudini

Beati i poveri

Gesù nasce povero,

muore nudo e solo su una croce.

Sceglie una vita povera,

non cerca ricchezze e onori.

Non sta con i potenti del mondo.

Condivide la sorte degli ultimi,

di quelli che non contano nulla

e attendono tutto da Dio.

A loro annuncia

la buona novella della salvezza.

Gesù è l’uomo povero e libero

che si abbandona

nelle mani del Padre

e lo prega con fiducia.

Gesù vive sempre

in comunione con Dio:

Gesù è il regno di Dio.

Beati gli afflitti

Gesù piange con chi piange,

si fa carico del dolore degli altri

e risponde al loro grido di aiuto.

Egli dona la vista ai ciechi,

l’udito ai sordi,

fa camminare gli storpi,

guarisce i malati di lebbra…

Al suo passaggio

il pianto si trasforma in gioia,

l’angoscia in speranza,

la morte in vita.

Gesù è la consolazione

di coloro che soffrono.

Beati i miti

Gesù è mite e umile di cuore.

Non tratta nessuno con violenza,

ma è buono verso tutti.

Non vuole dominare sugli altri.

ma sceglie l’ultimo posto

e si mette a loro servizio

fino a donare per essi la vita.

Gesù è un Messia d’amore,

è il re della Pace:

non usa la forza

per portare la salvezza

e per instaurare il suo regno

di giustizia e di pace.

Beato chi ha fame e sete di giustizia

Gesù è “giusto” con Dio e con gli uomini,

desidera ardentemente

di fare la volontà di Dio.

È disposto ad affrontare

anche la morte,

pur di compiere la missione

che il Padre gli ha affidato.

Gesù è il Figlio obbediente

che si sazia

con il pane della fedeltà,

che beve sino in fondo

il calice dell’obbedienza.

Beati i misericordiosi

Gesù è misericordioso

e grande nel perdono.

Egli non è venuto per condannare,

ma per portare a tutti la salvezza.

È venuto a cercare

ciò che era perduto.

Gesù accoglie i peccatori,

siede a mensa con loro,

li invita alla conversione.

Nel suo amore senza limiti

perdona coloro

che lo hanno condannato

a morire sulla Croce

e chiede per loro

il perdono di Dio.

Beati i puri di cuore

Gesù è puro di cuore,

limpido e sincero.

È l’uomo senza maschere,

che non ha secondi fini

e non inganna mai nessuno.

Dice con amore la verità a tutti

e denuncia ogni forma

di ipocrisia e di doppiezza.

Davanti al Sommo Sacerdote,

dichiara apertamente,

di essere il Messia tanto atteso,

il Figlio di Dio.

Preferisce morire

piuttosto che tradire la verità.

Sul volto di Gesù, vero uomo,

risplende il volto di Dio.

Beati gli operatori di pace

Gesù è venuto a portare la pace,

quella vera, che nasce

dalla giustizia e dall’amore.

Il suo è un messaggio

di riconciliazione e di fraternità.

Egli abbatte

il muro delle divisioni;

spezza il cerchio della violenza

e rompe il vortice della vendetta

con l’amore che perdona.

Gesù risponde all’odio

con l’amore,

ama i nemici e prega per loro.

Gesù è la pace.

Nel sangue della sua Croce

gli uomini tornarono ad essere

figli di Dio e fratelli fra loro.

Beati i perseguitati

Gesù è perseguitato, giudicato

e ingiustamente condannato,

perché non è sceso a compromessi.

Ha preferito obbedire a Dio

piuttosto che agli uomini.

Si è consegnato volontariamente

nelle mani dei persecutori.

Con il suo amore obbediente distrugge

la disobbedienza del peccato;

con la sua morte vince la morte;

con la sua risurrezione

dona agli uomini

un futuro e una speranza

e li introduce nel regno di Dio.

Gesù è il regno di Dio.

La via delle Beatitudini – II

Il grande annuncio della

“via nuova”

[1] Vedendo le folle, Gesù salì sulla montagna e, messosi a sedere, gli si avvicinarono i suoi discepoli.

[2] Prendendo allora la parola, li ammaestrava dicendo:

[3] “Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.

[4] Beati gli afflitti,
perché saranno consolati.

[5] Beati i miti, perché erediteranno la terra.

[6] Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.

[7] Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.

[8] Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.

[9] Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.

[10] Beati i perseguitati per causa della giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.

[11] Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia.

[12] Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi.

Matteo 5, 1-12

Le Beatitudini annunciate da Gesù, a una lettura immediata sconcertano, perché contraddicono la mentalità comune che dice: “Beati i ricchi”, “beato chi sta bene”.

Sono infatti una provocazione radicale ed è questo che le rende da sempre affascinanti.

Ci dice San Paolo nella Prima lettera ai Corinzi: “Ma Dio ha scelto ciò che nel mondo è stolto per confondere i sapienti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è debole per confondere i forti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è ignobile e disprezzato e ciò che è nulla per ridurre a nulla le cose che sono, perché nessun uomo possa gloriarsi davanti a Dio.” (1 Corinzi 1, 27-29)

La logica di Dio è ben diversa dalla logica degli esseri umani. Si contrappongono! La logica di Dio è l’Amore, che si riassume nella Croce.

Dio è Amore e la sapienza di Dio è cercare l’Amore, cioè l’interesse dell’altro. Mentre la mentalità dell’uomo è cercare il mio interesse e quindi la sapienza dell’uomo è egoistica, è una sapienza di dominio, è una sapienza di potere, di distruzione e di morte.

Dall’altra parte c’è invece la sapienza di vita che è quella di Dio.

Da una parte abbiamo la strategia mondana che ricerca appunto l’avere, l’avere di più, le ricchezze, perché quelle permettono tutto, e la persona saggia ed intelligente è quella che riesce ad averle, amministrarle, aumentarle; attraverso queste ricchezze tu puoi esercitare il potere, cioè hai un influsso sulle persone, domini, sei libero, e attraverso questo influsso vali, ti senti qualcuno. E tutto il male l’uomo lo fa semplicemente per questo motivo.

Dall’altra parte c’è invece la sapienza di Dio che è Amore. L’Amore non cerca assolutamente il proprio interesse, quindi l’Amore si spoglia, l’Amore è povertà, è debolezza: l’Amore dà tutto fino a dar se stesso, l’unico suo potere è la debolezza estrema di offrirsi senza condizioni, come Gesù sulla Croce.

È chiara dunque questa tensione tra la sfida radicale del Discorso della Montagna da una parte e la limitatezza ed insufficienza umana dall’altra, che si rivelano nella messa in pratica di quella sfida.

La novità delle beatitudini

Gesù, diversamente dalla mentalità di questo mondo, proclama beate, le persone povere e sofferenti.

Queste sono beate in forza di un avvenire felice a loro promesso.

Una promessa di cui Dio si fa garante.

Un esempio può aiutarci a capire:

un malato che ha la certezza della sua guarigione è felice nella sua sofferenza. È felice non perché malato, ma perché ha la certezza della guarigione.

Il senso vero delle beatitudini, però, lo si comprende soltanto guardando Gesù.

Gesù non solo le ha proclamate, ma le ha anche vissute per primo.

Nel suo annuncio delle beatitudini c’è tutta la sua esperienza di uomo.

Esperienza che Egli invita a condividere.

Gesù è l’uomo libero da se stesso e dalle cose, l’uomo che dà a Dio il primo posto, l’uomo che ama la verità e la giustizia più della propria vita, l’uomo che ha risposto all’odio con l’amore: è l’innocente torturato e ucciso.

Gesù risorto, garante delle beatitudini

Di fronte alla morte di Gesù sulla croce, sembra che la vittoria del male sia totale e definitiva.

In realtà è solo temporanea e apparente.

Dio riuscita l’innocente ucciso, che ha creduto nell’Amore.

La risurrezione di Gesù è il segno della vittoria sul male e sulla sofferenza; il segno che la speranza della felicità futura non è una illusione.

Senza la risurrezione di Gesù, le beatitudini sarebbero parole prive di fondamento: un messaggio di alienazione e non di liberazione.

Cristo risorto è il garante delle beatitudini.

Il futuro felice, che le beatitudini promettono, è diventato realtà presente nella persona di Gesù morto e risorto.

Senza la fede in Lui, le beatitudini sono incomprensibili.

Esse non sono semplicemente dei comandamenti, ma sono dono, grazia, nuova possibilità di vita, vita nella certezza della salvezza eterna e nel realizzarsi dell’uomo, già su questa terra.

Questa pagina evangelica è la sintesi dell’insegnamento di Gesù sull’identità dell’uomo nuovo.

Dobbiamo anelare a esserlo!

Beato: “il termine originale non indica uno che ha la pancia piena o se la passa bene, ma è una persona che è in una condizione di grazia, che progredisce nella grazia di Dio e che progredisce sulla strada di Dio: la pazienza, la povertà, il servizio agli altri, la consolazione … Coloro che progrediscono in queste cose sono felici e saranno beati.” (Papa Francesco)

La via delle Beatitudini

La vita secondo il progetto di Dio

Che cosa devo intraprendere per vivere da persona umana?

Quali valori devo realizzare?

La luce della coscienza morale, cioè la capacità di distinguere il bene e il male e di agire di conseguenza, è la prima guida sulla via della giustizia e dell’amore.

Ma la coscienza è sottoposta alla pressione degli istinti e di una opinione pubblica non sempre conforme alla legge morale.

Così è facile giudicare le azioni non sul metro esigente della verità, ma secondo i nostri comodi o la mentalità della maggioranza, di questa nostra odierna società secolarizzata.

Il cristiano che sceglie Gesù come suo unico Maestro di vita, si lascia illuminare dalla sua parola e la accoglie come guida sicura della sua coscienza.

Per il cristiano Gesù è la via, la verità e la vita (cfr. Giovanni 14, 6)

La vita morale è una lotta.

Vivere nell’amore in un mondo dominato dall’egoismo e dall’ingiustizia, rifiutare di unirsi alla sua logica di dominio, di violenza, di sopruso significa andare incontro a inevitabili sofferenze.

La fedeltà alla coscienza morale può condurre a dover scegliere senza esitazione fra la giustizia e la propria vita.

Chi ci assicura che le sofferenze e la morte dell’uomo giusto non segnino la vittoria del prepotente e del malvagio?

Il cuore ha il presentimento che il male non può avere l’ultima parola, che il futuro è del bene.

La certezza però ci è donata da Gesù nelle beatitudini e soprattutto dal fatto che Lui per primo, l’Innocente, l’Agnello senza macchia, è stato ucciso ed è risuscitato a vita nuova.

Gesù con la sua Passione, Morte e Risurrezione ha vinto sul peccato, la malattia, la morte e il male in generale.

Da questa vittoria dell’Amore nasce la gioia di Pasqua e ci trasforma e ci rende donne e uomini nuovi.

Le persone educano la propria coscienza morale quando non si chiudono in se stessi, nell’autosufficienza dei propri ragionamenti, nel cedimento all’arroganza degli istinti o alla pressione delle opinioni dominanti, ma restano invece aperti e disponibili al confronto sereno e sincero con proposte esigenti, come ad esempio quelle del Vangelo.

Il Discorso della Montagna è stato un punto di riferimento della coscienza morale per generazioni e generazioni nei duemila anni del cristianesimo, sia per i cristiani, sia per i non credenti. E rimane sempre attuale.

I santi, che lo hanno vissuto concretamente, sono diventati esemplari della più alta umanità.

Vorrei quindi proporvi un itinerario che riguarda le Beatitudini e il Discorso della Montagna, che ci aiuta a vivere secondo la chiamata di Dio, per essere realizzati come persone, per tendere alla santità di vita e percorrere la via della gioia.

Un tema questo che ha illuminato tante persone, molto caro a me e affrontato recentemente anche da Papa Francesco durante le Udienze Generali a partire dal 29 gennaio di quest’anno.

Dice infatti il Santo Padre introducendo queste Catechesi:

“È difficile non essere toccati da queste parole di Gesù, ed è giusto il desiderio di capirle e di accoglierle sempre più pienamente. Le Beatitudini contengono la “carta d’identità” del cristiano – questa è la nostra carta d’identità -, perché delineano il volto di Gesù stesso, il suo stile di vita.”

E afferma ancora:

“Dio, per donarsi a noi, sceglie spesso delle strade impensabili, magari quelle dei nostri limiti, delle nostre lacrime, delle nostre sconfitte. È la gioia pasquale di cui parlano i fratelli orientali, quella che ha le stimmate ma è viva, ha attraversato la morte e ha fatto esperienza della potenza di Dio. Le Beatitudini ti portano alla gioia, sempre; sono la strada per raggiungere la gioia.”

Buon viaggio!!!

The Sermon on the Mount Carl Bloch, 1890